“La collaborazione nei contesti formativi” è la seconda considerazione nata dal corso sulle relazioni multi-professionali ed è collegata allo stile di conduzione e al contesto di apprendimento. Proporre argomenti a un’aula di persone con pluriennale esperienza sul campo è sempre una sfida. Chi si trova a dover vestire i panni del “docente/formatore” ha un ruolo preciso imposto dal contesto: insegnare e informare, condurre e gestire le persone presenti. Si tratta di una posizione “one-up”, che in una relazione fra persone adulte mette in gioco emozioni diverse e spesso fa emergere dinamiche competitive. La prima obiezione è: “Chi sei tu per dirmi quello che dovrei fare?” e poi “Ma non lo sai da quanti anni faccio il mio mestiere?”. La via d’uscita per affrontare questo tipo di difficoltà che abbiamo trovato è quella della collaborazione come proposta nella relazione, condizione descritta molto bene da Marco Bianciardi nell’articolo “Le radici epistemologiche di una proposta collaborativa nelle pratiche sociali” in Riflessioni Sistemiche numero 14-giugno 2016-pag. 6-16 (che puoi leggere interamente qui!).
Nel contesto formativo si tratta, come premessa, di riconoscere all’altro il diritto alla proposta e, come contenuto, essere sinceramente interessati ad apprendere dall’altro. Quindi non solo chi ascolta, ma anche chi parla, può essere messo nelle condizioni di imparare dai propri interlocutori! Le parti in causa contribuiscono alla completezza dell’esperienza in una continua ridefinizione e attraverso questo continuo scambio possiamo definirci (co-costruirci) come alleati o come antagonisti. La realizzazione della proposta di una collaborazione è quella di non aver paura di chiedere, o di sentirsi dire di no, e rende ogni esperienza davvero unica, perché definita dalla relazione che si crea con ogni singolo gruppo in base ai temi e alle esigenze dei partecipanti.
