Se il tuo capo è uno str#@*o (II parte)

Come promesso, ecco qualche risposta spiazzante, tratta dalle tecniche di autodifesa verbale elaborate da Harald Ege. Sono tecniche molto semplici da applicare. Ovviamente non tutte si addicono ad ogni situazione e sicuramente ne sentirete qualcuna più consona al vostro modo di agire e qualcuna meno calzante con le vostre modalità relazionali. A voi la scelta!

Il gesto senza parole: rispondere alla provocazione con un gesto come una scrollata di spalle, una oscillazione della testa, un sorriso, una schiarita di gola. Poi si lascia il campo senza commenti o si continua a fare quello che si stava facendo prima dell’attacco.

Saltare di palo in frasca: commentare il rimprovero con qualcosa che non ha nulla a che vedere con esso. Anche in questo caso è importante lasciare il campo mentre l’altro cerca di connettere la vostra risposta a quanto ha detto e a quanto sperava di potervi dire in seguito!

Il proverbio fuori luogo: lo spiazzamento viene prodotto usando un modo di dire o un proverbio che nulla ha a che vedere con l’argomento della conversazione. Tanto più il modo di dire è ricercato, tanto più lascerà l’altro interdetto a riflettere.

La contro-domanda: si tratta di rispondere alla provocazione con una domanda o una richiesta di specificare meglio quanto detto. Cosa significa “maleducato”? In che senso “lento”? Cosa intende per “superficiale”?

Il complimento imprevisto: a chi non piacciono i complimenti? A nessuno, ovviamente! Si tratta dunque di rispondere a una critica con un semplice complimento, pertinente o meno, reale o meno, sentito o spudoratamente falso. L’importante è smorzare l’attacco spiazzando l’altro!

Quale provare per prima? Nessuna scusa ora: la prossima volta sarà difficile restare senza parole, a meno che non lo scegliate come strategia!